La campagna "E ora non mi rinchiudere" compie un anno di attività

04/03/2017

E' passato un anno da quando, il 27 febbraio 2016, abbiamo presentato il Manifesto per la vita libera delle persone con disturbi mentali e disabilità intellettiva. Fu una giornata importante, perché sebbene fosse nata per lottare contro la nascita di nuovi istituti, si è rivelata un momento alto in cui le idee si sono rimesse in cammino anche in questo nostro territorio e questo è stato possibile grazie a tette le persone, a tutti i cittadini, non solo disabili e associazioni, che si sono uniti a noi.

In questo anno abbiamo percorso molta strada insieme e molte sono state le iniziative che abbiamo realizzato. Impossibile elencarle tutte ma certamente non possiamo non ricordare la presentazione del manifesto il 6 giugno a Trieste, a San Giovanni, luogo della memoria ed ex manicomio, il convegno  "La persona disabile fra uguaglianza e libertà: dalla legge alla vita" che si è svolto a Fucecchio il 28 ottobre, ed in ultimo, è cronaca di questi giorni, l'audizione in  III Commissione Sanità in Consiglio regionale Toscano, dove è stata è stato presentato un documento “Per la libertà delle persone con disabilità, contro ogni ipotesi di reistituzionalizzazione” . Dobbiamo dire che ancora oggi non abbiamo nessuna vittoria da festeggiare: a Pisa l'istituto per disabili per 100 persone è sato costruito, sebbene sia privato e la Regione non abbia ancora concesso la convenzione; a Empoli il progetto del Polo della disabiiltà è fermo, non ci sono segnali né di avanzamento  né di arretramento. 

Nessun trionfalismo, quindi, tuttaltro.
 
Tuttavia, dobbiamo avere la consapevolezza che intorno a questa battaglia si stanno aggregando molte associazioni, la quasi totalità delle associazioni toscane e che sono state continuamente,  a tambur battente, con costanza sulla stampa, sui social, nelle istituzioni con tutti i mezzi di partecipazione possibile.
 
Continuerà a livello locale la battaglia contro la neo istituzionalizzazione e insieme e soprattutto la costruzione di nuove dimensioni di vita in cui la libertà è l'unico vincolo da rispettare: Stiamo lavorando ad un progetto di fattoria sociale fondata sul lavoro e sugli affetti.

La speranza e l'ambizione è che questa battaglia torni ad essere una questione politica, e che i diritti delle persone disabili possano essere affermati come diritti non negoziabili, resi esigibili, ossia tradotti in opportunità di vita

Ancora in cammino con forza e coraggio.

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