Il coraggio di pensare ad una vita libera

08/06/2019

Di Marino Lupi

 

Il progetto “Imagine” approda nella zona nord ovest della Toscana. A Carrara il primo incontro dedicato alle famiglie di questa zona della nostra regione. Con questo si conclude il ciclo dei primi incontri. Dalla prossima volta entreremo nel vivo del progetto.

 

Intorno a “Imagine” stanno aumentando interesse e attenzione. Sempre più famiglie chiedono informazioni. Le istituzioni si avvicinano fra il curioso e l’interessato.

 

Ma cosa fanno, cosa vogliono le famiglie con “Imagine”?

 

La paura è stato ed è il sentimento dominante nella vita delle famiglie dove è presente una persona con disabilità.

 

  • La paura della diagnosi, la paura per la gravità della diagnosi che ci ha portato negli anni ad accettare ritardi e incertezze;

  • La paura di non poter andare a scuola, di non esserne all’altezza, di non essere accettati che ci ha portato ad accettare quel poco che ci danno;

  • La paura che i nostri figli possano non orientarsi nella vita finita la scuola che ci porta ad accettare “prove di reclusione” in centri, centri diurni, poli della disabilità, centri semi-residenziali;

  • La paura del “dopo di noi”. Chi si occuperà dei nostri figli quando noi genitori non ci saremo più? Questa paura che ci porta ad accettare, anche prematuramente, confinamenti, reclusione, emarginazione in istituti, residenziali che se va bene sono puliti e sicuri.

Il sentimento comune di considerare i nostri figli come mero oggetto di cura e di protezione poi ha alimentato il sentimento della paura che, paralizzando ogni pensiero diverso, ha lasciato campo facile a soluzioni scorciatoie di emarginazione lasciandoci briciole di vita spesso legate a “gentili concessioni” o “carità pelosa”.

 

Difficile argomentare contro la paura: la paura non sente ragioni. Impossibile contrapporre ragionamenti, statistiche o conti. La paura è paralizzante e richiede solo protezione. Con “Imagine” vogliamo contrapporre il coraggio alla paura, il coraggio di osare, di pensare ad una occupazione e ad una casa: il coraggio di pensare ad un progetto di vita.

Vogliamo provare a sfidare quella paura il cui monopolio è detenuto dai servizi che ci vogliono convincere che i nostri figli non ce la possono fare.

 

Spesso le persone possono vivere la propria vita senza paura e senza un particolare coraggio e questo te lo può permettere una vita ordinaria. Ma la nostra vita non può essere e non sarà mai una vita ordinaria. Sarà necessario, sempre, avere coraggio per non soccombere alla paura.

 

Con “Imagine” vogliamo orientare diversamente il nostro ragionamento sulla nostra vita, a rispondere alle paure promovendo buone pratiche che indichino, con coraggio, senza paura, nuovi modi di approccio alla vita e di vivere. Una diversa distribuzione delle risorse ragionando su quelle priorità che oggi tendono a sacrificare chi, come i nostri figli, ha bisogno di un sostegno maggiore. Noi lavoriamo e facciamo la nostra parte cercando di coinvolgere e contaminare più persone possibile. Se così faremo probabilmente la paura inizierà ad indietreggiare e una vita libera potrà essere possibile.

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