A conclusione del convegno del marzo 2012, "dall'adolescenza all'età adulta" ebbi modo di dire, tirando le somme di quelli che erano stati i lavori dei tre giorni intensi di convegno che molto avevano dibattuto sugli adulti: "Abbiamo cercato di abbattere le barriere di età nella presa in carico. Da oggi sarà molto più difficile, per chiunque, parlare solo di piccoli, parlare solo di presa in carico per i piccoli. Parlare di limiti di età nella presa in carico." Dopo quei giorni il progetto agricoltura ha preso sostanza. 5 ragazzi della Casa di Ventignano hanno un programma settimanale di lavoro agricolo in collaborazione con una cooperativa agricola,parzialmente finanziato dalla regione Toscana. Il laboratorio di ceramica è sempre più attivo. Insomma tutte azioni che avvaloravano ancora il mio pensiero esternato al convegno. Invece ecco il Profilo di Salute ed ecco ancora l'Autismo trattato nell'infanzia della Salute Mentale, ed ecco ancora nessun accenno all'attività degli adulti  e alle loro prospettive oggi concrete. Pur comprendendo le dimensioni del lavoro e le difficoltà che ha presentato la sua realizzazione non possiamo non esternare la nostra delusione per questo documento davvero troppo inspiegabilmente parziale. Perchè dimenticare i progressi fatti nella presa in carico degli adulti? Le persone maggiorenni nella Casa aumentano ovviamente tutti gli anni e l'attività lavorativa che si sta cercando di organizzare oltre a dare un senso alla vita di queste persone dà un senso all'attività di abilitazione e cura fatta sui piccoli:

Nessuna ottima presa in carico per i piccoli ha un senso se non ci occupiamo della presa in carico e della vita degli adulti.

L'Autismo non è (solo) infantile. Non per nulla questo aggettivo è scomparso da tutti i testi scientifici che trattano di questa materia.  Il problema della progettazione di interventi e contesti adeguati va affronatato e pensato, quindi, in un ottica di ciclo di vita.

Chiediamo ai vertici delle due SdS (Valdarno inferiore ed Empolese) di ripartire dalle nostre osservazioni per la realizzazione del prossimo Piano Integrato di Salute affinche' si possa davvero parlare di cittadini affetti da Autismo e non più di piccoli pazienti autistici.