Una Canzone per l'autismo e la Casa di Ventignano

IL MURO di Alberto Micci

14/11/2013

Pubblichiamo  una canzone che ci ha inviato il nostro amico Simone Bigazzi, babbo di Gabiele, un ragazzo che frequenta la Casa di Ventignano.
La canzone  si intitola IL MURO.  Scritta da Alberto Micci e cantata da Simone Bigazzi

aggiungiamo una riflessione sulla canzone di Simone ed il testo della canzone

"Un muro di per se è neutro. Non è né negativo né positivo.
Sta lì... certo, può dividere, ma può anche sostenere e proteggere.
Tutto dipende da cosa ne facciamo, da come lo trattiamo.
Se in questo muro apriamo una porta, da cui poter uscire, ma la lasciamo aperta per poter anche tornare, se questo muro lo coloriamo, ne facciamo una cosa viva e bella... ecco, il muro si trasforma e diventa  casa.

Questa canzone l'ha scritta il mio caro amico Alberto Micci; io ho contribuito a qualche rifinitura nel testo e nell'arrangiamento. Ho suonato una delle due chitarre ed ho avuto l'immenso piacere di poterla cantare.
Non potrò mai ringraziare abbastanza Alberto per avermi fatto questo regalo.
Anche Alberto ha suonato la chitarra, oltre a tutti gli altri strumenti, ed ha cantato nei cori.

La Casa di Ventignano (centro diurno per ragazzi autistici), con i suoi muri gialli ed il suo bel murale recentemente inaugurato, hanno ispirato questa canzone.
La dedica è ai ragazzi speciali che la frequentano. Il ragazzone che si vede a fine video è mio figlio Gabriele... sì Gabriele, proprio come l'Arcangelo... il mio angelo".


Simone Bigazzi

Ecco il testo della canzone:

IL MURO  (A.Micci)

C'è un muro vicino casa mia
grande e vuoto senza nessuna fantasia
lo farei bello più bello di un abbraccio  
lo colorerei con un  pennello ed uno straccio

Avrebbe un cielo di nuvole e poesia
e colline di discese e di allegria
e ci sarebbe una porta per uscire
una porta aperta   per poter tornare

Ma è alto    e forte   
è come un fiume di mattoni  
e a volte può confondere un amore  
e a volte può nasconderci dal sole

dipingeremo insieme questo muro  
giallo di grano il sentiero lungo e stretto
verde di malva  la porta del futuro  
e rosso come il cuore  il tetto  

Dammi la mano che voglio andare via
dammi la mano qualunque strada sia
io sono stato dove il vento non ti abbraccia

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